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SASE e governance IT: dalla difesa perimetrale alla gestione integrata del rischio
L’evoluzione degli ambienti IT aziendali, sempre più distribuiti, impone un ripensamento radicale delle strategie di protezione del perimetro: il modello SASE emerge come risposta architetturale integrata alle nuove sfide della cybersecurity.
Per molte aziende, negli ultimi anni il concetto di "perimetro" IT è diventato sempre più evanescente. Le sedi fisiche si sono moltiplicate, gli utenti accedono da qualunque luogo e le applicazioni sono distribuite tra cloud pubblici, privati e on-premise. In questo scenario, continuare a proteggere l’azienda con strumenti tradizionali equivale a costruire muri attorno a una città che non solo è invisibile, ma è anche in costante espansione.
Il modello SASE (Secure Access Service Edge) si afferma in tale contesto come un riferimento architetturale per rispondere alla crescente complessità nella gestione congiunta di connettività e sicurezza.
Nato in ambito cloud-native, SASE integra funzionalità di rete e di protezione in un’unica infrastruttura coerente. Non si tratta di una semplice evoluzione tecnologica, ma di un approccio ormai centrale per affrontare in modo sistemico e scalabile le sfide poste dalle superfici di attacco.
Il vero punto critico è la frammentazione
Per molti IT manager, CIO e CISO, uno dei problemi principali non è l'assenza di strumenti, bensì l’eccesso di soluzioni non integrate: firewall, VPN, proxy, antivirus, SIEM, EDR... ciascuna con la propria console, le proprie policy e i propri limiti.
Questa frammentazione aumenta i tempi di risposta agli incidenti e complica la gestione e l'auditing perchè riduce la visibilità complessiva (amplificando, peraltro, il rischio). Con l’adozione di SASE, tutto questo viene superato grazie a un approccio unificato e distribuito, gestito da un’unica piattaforma centralizzata.
Sicurezza by design: Zero Trust e protezione degli endpoint integrati
Il modello SASE si basa sul paradigma Zero Trust: ogni accesso, da qualunque dispositivo e posizione, è autenticato, autorizzato e monitorato. Questo si traduce in un controllo granulare delle sessioni, con piena visibilità su chi accede a cosa, quando e come.
Ma SASE non si limita all’accesso: integra protezione endpoint (EPP/EDR) direttamente nel tessuto della rete, offrendo difese avanzate contro malware (inclusi quelli Fileless), ransomware e attacchi Zero-Day, exploit sofisticati e movimenti laterali all'interno della rete.
Inoltre, quando l’EPP è gestito dalla stessa piattaforma SASE, si ottiene un vantaggio determinante: la correlazione automatica tra eventi di rete e comportamenti degli endpoint, elemento essenziale per una XDR (Extended Detection and Response) veramente efficace.
Continuità, resilienza e conformità come standard
L’adozione di una soluzione SASE – come quella proposta da Professional Link – garantisce:
- Encryption end-to-end, sia dei dati in transito che a riposo
- Gestione distribuita delle keys, con algoritmi di secret sharing
- Data center conformi agli standard ISO e GDPR
- Architettura self-healing, cioè capace di reagire automaticamente a malfunzionamenti e incidenti
Ciò che ne risulta è un’infrastruttura che non solo protegge, ma assicura disponibilità, integrità e riservatezza in modo continuo e verificabile.
Un'opportunità per CIO e CEO: dalla compliance al vantaggio competitivo
Per i decisori aziendali, la sicurezza informatica ha ormai superato i confini della dimensione puramente tecnica: è diventata un fattore abilitante per il business, un elemento centrale nella definizione delle strategie di crescita e trasformazione digitale. Tendiamo quindi a vedere SASE come un abilitatore, poiché offre benefici che impattano direttamente su efficienza, agilità organizzativa e conformità normativa.
Uno dei primi vantaggi concreti che SASE porta in azienda è la riduzione dei costi, grazie all’eliminazione delle infrastrutture legacy frammentate con un’unica piattaforma integrata. Questo snellimento consente di liberare risorse che possono essere riallocate su iniziative a maggior valore aggiunto.
In secondo luogo, l’adozione di un modello SASE favorisce la scalabilità, rendendo agevole l’espansione geografica dell’azienda e supportando con flessibilità operazioni complesse (come fusioni e acquisizioni). SASE agevola infatti l’integrazione di nuove persone, sedi e sistemi, riducendo significativamente i tempi e i rischi associati ai cambiamenti organizzativi.
Sotto il profilo del lavoro ibrido e dell’accesso da remoto, SASE si dimostra particolarmente efficace nel garantire un’esperienza uniforme, sicura e controllata, indipendentemente dalla posizione dell’utente. Questo si traduce in un supporto concreto alla modernizzazione del lavoro, senza compromettere il livello di protezione.
In merito alla compliance normativa, SASE facilita la gestione degli audit e l’adesione agli standard con la centralizzazione delle policy, la visibilità end-to-end e l’automazione dei processi di controllo.
Reimmaginare oggi la sicurezza di domani
SASE non è una moda passeggera. È la naturale evoluzione della cybersecurity per le aziende distribuite, ibride e orientate al cloud.
In Professional Link, crediamo che proteggere l’ambiente digitale dei nostri clienti significhi semplificare la complessità, offrendo soluzioni integrate, gestibili e orientate alla crescita. Con la nostra infrastruttura e importanti partnership con provider globali, siamo pronti a supportare la vostra trasformazione verso un paradigma di sicurezza che sia davvero all’altezza del futuro.
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Sarà un momento dedicato all’innovazione, alla condivisione e al valore delle relazioni tra chi, come noi, crede che la tecnologia debba servire il benessere e la crescita delle persone e delle organizzazioni.
Insieme possiamo trasformare la sicurezza informatica da vincolo a leva strategica.